Claudio è il fratello di zia Nada di Camaiore (lo preciso perché di lei, che in realtà è la zia di mia mamma ma che per me è come una seconda nonna, sentirete parlare spesso).
Dunque Claudio, dicevamo, è il suo unico fratello: uno scapolone a dir poco bizzarro. Ha vissuto metà della sua vita nella capitale lavorando per la Rai e, da buon single della vecchia generazione, non è mai stato in grado di cucinare autonomamente gran che, anzi, è quasi sempre ricorso al cibo da asporto di rosticcerie e ristoranti. Ma si sa: quel tipo di pietanza è tipicamente molto saporito e ricco di condimenti così, quando Claudio veniva a trovare sua sorella, una delle cose che reclamava a gran voce era "verdura! verdura! verdura!"
Io e mio fratello, che insieme ai nostri genitori, trascorrevamo a Camaiore tutte le vacanze estive (le visite di Cla' alla zia capitavano pressochè tutte in estate), osservavamo con attenzione il fare colorito di questo signore che lavorava per la televisione ed arrivava da così lontano a bordo di auto stravaganti (raccontarvi della passione di Claudio per le auto, specie quelle d'epoca, ci farebbe divagare troppo... di questo e degli asciugamani disseminati ovunque nell'abitacolo ne riparleremo un'altra volta).
Capitava così che mi trovassi spesso a girottolare per casa degli zii al momento dei pasti (con la chiara intenzione di sgraffignare qualche leccornia). Così, durante un pranzo qualunque, vidi Claudio mangiare con gusto una pietanza verde. Il disappunto della zia Nada nel non aver potuto scolare bene tutta l'acqua di cottura (che secondo il fratello conteneva preziosi nutrienti) era grande, e rafforzò - da brava bambina ribelle qual ero - la mia voglia di sapere cosa fosse cotanta prelibatezza. Chiesi di assaggiare.
Nacque quel giorno la "bieta alla Claudio": null'altro che semplicissima bietola lessa.
Non so dire se all'epoca mi piacque più perchè era stata proposta da quell'uomo così singolare o se effettivamente ne apprezai il gusto (il sapore dolciastro della bietola si sposa alla prefezione con l'agro del limone), sta di fatto che da quel momento, visto il successo riscosso, quella pietanza venne proposta molte volte da mia zia, e tutt'oggi io la cucino spesso e la trovo proprio buona!
In fondo è un contorno sano ed economico e, se vi si aggiunge del pane bruschettato può diventare un ottimo piatto unico.
INGREDIENTI
1 mazzo di coste di bietola
Sale
Olio evo
Limone
PREPARAZIONE
Mondare le coste di bietola eliminando la parte finale più dura.
Tagliare a tocchetti la parte di costa centrale fino ad arrivare alle foglie: io quest'ultime le lascio intere.
Immergere in acqua bollente e non salata prima i tocchetti di coste, e dopo circa 5-7 minuti anche le foglie. Lasciar cuocere pochi minuti ancora e scolare senza eliminare del tutto l'acqua di cottura (la quantita da lasciare varia a seconda del gusto personale). Una volta fredde, condire con sale olio e succo di limone.
Tagliare a tocchetti la parte di costa centrale fino ad arrivare alle foglie: io quest'ultime le lascio intere.
Immergere in acqua bollente e non salata prima i tocchetti di coste, e dopo circa 5-7 minuti anche le foglie. Lasciar cuocere pochi minuti ancora e scolare senza eliminare del tutto l'acqua di cottura (la quantita da lasciare varia a seconda del gusto personale). Una volta fredde, condire con sale olio e succo di limone.
... et voilà!
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